Osservatorio ICT e professioni
Comufficio condivide il percorso “Osservatorio ICT & Professionisti” con la School of Management del Politecnico di Milano.
Il percorso è utile per individuare il grado di diffusione delle tecnologie informatiche e la propensione ad investire in tecnologie nei prossimi anni.
Chi desiderasse partecipare ai lavori dell’Osservatorio ICT & Professionisti potrà contattare direttamente l’Osservatorio Digital Innovation – School of Management – Politecnico di Milano Via Lambruschini 4/B Edificio 26 B 20156 Milano.
L’adesione consentirà di:
- essere presente nella community e agli importanti momenti di confronto;
- partecipare al gruppo di lavoro di discussione in realizzazione su Linkedin;
- partecipare al convegno finale.
Di seguito pubblichiamo un prezioso contributo del Dr. Claudio Rorato – Direttore dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano.
Quale futuro per le Professioni?
Oltre 500 mila occupati tra Professionisti e dipendenti, pari a più di 150 mila Studi presenti in tutta Italia. Ma non è tutto. Il portafoglio delle Aziende seguite è di circa 3,5 milioni. Numeri impressionanti per il sistema delle professioni giuridiche d’impresa, che comprende Avvocati, Commercialisti e Consulenti del Lavoro.
E l’impressione aumenta se pensiamo che a queste Professioni i nostri micro e piccoli imprenditori – ben oltre il 90% dell’ossatura produttiva nazionale – affidano la gestione di importanti e delicati processi lavorativi: fiscali, contrattuali, contabili, giuslavoristici, per citare i principali.
Con queste premesse, vale la pena trascurare il mondo delle Professioni e considerarlo un mercato marginale?
La risposta, scontata, non sta solamente nei numeri ma nel ruolo di sostegno all’imprenditoria che le Professioni esercitano.
Non dimentichiamo che, mediamente, i nostri Imprenditori sono bravi oppure ottimi tecnici di prodotto, ma hanno carenze di carattere gestionale.
I Professionisti supportano le Aziende clienti – e potrebbero anche farlo di più, spingendo maggiormente sulla consulenza – proprio sui loro punti deboli. Il Professionista diventa, quindi, volano per lo sviluppo di una cultura gestionale nelle Aziende ma, soprattutto, si inserisce in un sistema più ampio, che comprende la Pubblica Amministrazione, le istituzioni finanziarie, quelle giuridiche, i produttori di soluzioni tecnologiche e il canale distributivo.
E proprio il Canale merita altrettanta attenzione, perché cerniera tra l’offerta (i produttori di soluzioni IT) e la domanda (i Professionisti).
La digital transformation – la fatturazione elettronica verso la PA, il Processo Civile Telematico, il documento digitale, la firma grafometrica, per citare solamente alcune delle tecnologie di elevato impatto sui modelli organizzativi e di business – produce e produrrà importanti cambiamenti, a cui non potranno sottrarsi né aziende né Professionisti.
E il Canale, direttamente o tramite i suoi rappresentanti istituzionali, può mancare ai tavoli di questi confronti di scenario per dire la sua e confrontarsi con gli altri soggetti?
Stanno mutando, però, anche le visioni sullo Studio e sulle “cassette degli attrezzi” delle Professioni.
Il business tradizionale – gestione della contabilità, dei cedolini paga, dei contratti o del recupero crediti – non basta più, perché le marginalità di queste attività si stanno contraendo.
Le tecnologie non servono solo per fare efficienze e aumentare la produttività, ma anche per impostare nuovi modi di relazionarsi con la clientela e con altri soggetti, per erogare nuovi servizi e fidelizzare la clientela.
- Le avanguardie, cioè i Professionisti più evoluti, sono circa il 15% dell’intero mercato, come poter intercettare i loro bisogni?
- Come indirizzare, invece, la domanda di quel 30% circa di “follower” che percepiscono la necessità di cambiare qualcosa nella loro organizzazione?
Non basta più inserire un prodotto, bisogna comprendere un processo, valutarne gli impatti in termini di benefici economico-finanziari, fornire dati e informazioni in grado di convincere a effettuare una spesa che, in realtà, è un investimento, perché genera un ritorno positivo.
Senza dimenticare l’evoluzione del ruolo del Professionista: non più specialista di soluzioni tecnico-giuridiche, ma esperto solutore di tematiche gestionali utili alla generazione di valore in Azienda e per l’Azienda.
La padronanza funzionale delle tecnologie diventerà sempre più una skill richiesta ai Professionisti, come pure la conoscenza sui principali processi gestionali dei Clienti e sulle modalità di renderli più efficienti e funzionali al business aziendale.
Tra gli obiettivi della terza edizione dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale c’è proprio quello di riuscire a intercettare le linee guida del futuro, non solo quello prossimo ma anche quello con un orizzonte temporale più lungo.
Con Professionisti, operatori tecnologici e istituzioni si cercherà di capire come cambieranno le Professioni, il profilo delle competenze gestionali e di business richieste.
I tavoli di lavoro congiunti e le survey dedicate stimoleranno un confronto che, da prospettive differenti, aiuterà a rispondere alle domande: “Come cambieranno le Professioni? Quali competenze dovranno aggiungere al loro bagaglio tecnico-giuridico? Quali strumenti li aiuteranno nel processo di cambiamento?”.